Seconda Lingua: Perché Iniziare Da Bambini?

L’apprendimento della lingua è qualcosa di affascinante: mentre per noi adulti imparare una nuova lingua richiede molto sforzo, i bambini imparano la lingua apparentemente senza il minimo sforzo.


Diversi studi concordano sul fatto che il fattore età abbia un ruolo fondamentale nella facilità e rapidità dell’acquisizione di una seconda lingua, ma respingono l’idea che sia più diffi cile, se non addirittura impossibile, imparare una lingua in età adulta.


Il vantaggio dei bambini sta nel fatto che questi attraversano un periodo irripetibile per quanto concerne la rapidità della sua acquisizione linguistica e sensibilità fonetica (apprendimento dei suoni). Mi spiego meglio.


Il professor Paolo Balboni dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, specifi ca che “dopo i 7-8 anni inizia un periodo che potremmo defi nire “sensibile” alla lingua e tra gli 8 e i 20-22 anni la persona ha ancora buone e forti potenzialità neurologiche, che le consentono di sviluppare una buona conoscenza della lingua.”


Ciò che cambia è che crescendo la performance assomiglia sempre meno a quella di un madrelingua: ti sei mai chiesto perché i bambini che si affacciano all’apprendimento di una seconda lingua in età precoce abbiano una pronuncia così perfetta?


I bambini sono delle vere e proprie macchine d’apprendimento!


Tuttavia, molte famiglie temono o non credono in questo apprendimento precoce, lasciandosi trasportare da falsi miti, come:

  • “Mi* figl* non parla ancora! 
  • “Non parla bene l’italiano, figuriamoci un’altra lingua!”
  • “A questa età lo vedo davvero inutile!”


In realtà, l’apprendimento di un’altra lingua è utilissimo e da benefici a livello cerebrale, migliorando la capacità di problem solving.

I bambini cresciuti bilingue fi n dalla nascita, o in età precoce, in genere hanno un’ottima un’educazione bilingue e la possibilità che questi parleranno la lingua ad un livello madrelingua è molto alta.


Tenete sempre a mente però che non è produttivo mettere il bambino sotto pressione: bisogna piuttosto dargli la possibilità di scoprire attraverso il gioco e i sensi.